Disegno
Vivo in un piccolo borgo situato a pochi chilometri dal mare e posso dire di essere fortunata. Il mio orizzonte è vasto; se il cielo è limpido riesco a vedere perfino gli Appennini. Il borgo, altro non è che la città antica del mio comune ma racchiude in sé storia, cultura, arte e tradizioni.
Forti mura, quattro torri e piccoli vicoli caratterizzano questo paesino. Io vivo in uno di questi. In un vicolo nella parte più alta del paese.
I miei vicini sono sempre stati rumorosi e invadenti. Ricordo ancora Marina. Ogni volta che aprivo la porta per uscire, eccola; anche lei era pronta ad aprire la sua ed affacciarsi.
<< Ciao! >> subito tutti pronti a salutare, anche un po' scocciati.
Oppure Adua, che faceva sempre avanti e indietro per stendere i panni. Per non parlare di quando alle 7 di mattina tutto il vicinato si radunava in mezzo al vicolo esattamente sotto la mia finestra per chiacchierare, svegliandomi. Del resto, per loro era giorno da un pezzo.
Improvvisamente tutto ciò si è fermato. Cadde il silenzio. Ognuno era chiuso dentro la propria casa. Ci avevano detto che una grande epidemia stava colpendo l'intero pianeta e proprio i più anziani erano quelli più a rischio.
Non siamo potuti uscire per quasi due mesi, forse più. Il tempo si era fermato. Non sentivo più la signora Marina, o Adua. Niente. Un po'mi mancavano come quasi sorpresa mi mancava il mio borgo, i miei vicoli, la mia quotidianità sottovalutata e strappata via.
Il progetto vuole raccontare attraverso 40 disegni di dimensione 16,5x24 cm ciascuno, una storia. La storia della mia quotidianità perduta e la riscoperta del nostro luogo. Del bel luogo che ci circonda.
A questa "installazione" è accompagnata quella di due disegni di grande formato, 100x70 cm ciascuno. Dove il segno grafico diventa pittorico e il disegno diventa altro.